Spesso l’estrema competitività unita all’istinto di prevaricazione insitio nell’uomo sono causa di atteggiamenti poco consoni ai contesti hobbistici nei quali passione e rilassatezza dovrebbero essere le motivazioni cardine di tali attività. Nemmeno il mondo radioantistico riesce ad esimersi da quelle che si avvicinano più a beghe condominiali piuttosto che a civili discussioni costruttive.
L’aspetto più curioso è che molte volte una reazione brusca può essere giustificata dal comportamento arrogante o illecito di alcuni che, nascondendosi biecamente dietro dei ” così fan tutti” piuttosto che ” in Italia le leggi non contano “, persistono nell’errare seppur consci di essere nel torto.
Gli esempi che mi vengono in mente sono riferiti al legal power e al self spotting.
Per essere competitivi sia in campo dx sia nel contesting è indubbio che le attrezzature siano l’elemento che più incide sul risultato finale unitamente alle capacità dell’operatore. Il mercato di oggi offre tutto quello che il radioamatore più esigente e benestante può desiderare compresi gli amplificatori lineari che hanno raggiunto ormai livelli di potenza simili a quelli delle emittenti broadcasting. Questa facilità di reperibilità ha comportato due fattori. Il primo è che un tempo oltre ad una soglia di potenza era necessario mettere in gioco l’autocostruzione che, come è noto, stimolava il radioamatore a non rimanere un utilizzatore ma ad essere un costruttore con conoscenze radiotecnico-elettroniche invidiabili. Il secondo è la diffusione sfrenata di questi giocattoli spara Kilowatt , perchè è di kilowatt che si parla, che assomiglia ad una squallida gara di virilità che non raramente finisce con lo svilire l’intera attività radioamatoriale. Chi possiede ed utilizza in modo non appropriato tali potenze viene preso da veri e propri deliri di onnipotenza sentendosi colui che tutto può e tutto decide nella frequenza. In realtà sono convinto che tutto questa amplificazione sia per sopperire la mancanza di cervello o gli evidenti problemi di inferiorità.
Per quanto riguarda i self spotters, ovvero le persone che incuranti del divieto si ostinano ad inondare di spot riferiti a se stessi o a team dei quali fanno parte, la situazione tende al grottesco. Questi personaggi vengono sistematicamente smascherati e giustamente messi alla pubblica gogna e qualsiasi tentativo di giustificazione risulta ridicolo e indiscutibilmente forzato. Problema secondario, ma non per questo poco grave, è che chi ha potere di ammonire o escludere questi bari dalle prossime competizioni pare faccia orecchio da mercante contribuendo così a fomentare chi ha comportamenti antisportivi creando una situazione di impunità nella quale rifugiarsi.
Non pretendo di far parte di un mondo idilliaco nel quale l’educazione sia alla base di chi ne fa parte ma provo stupore nel constatare che c’è chi è incurante di rendersi ridicolo perdendo la faccia per una manciata di punti in una competizione hobbistica.
L’aspetto più curioso è che molte volte una reazione brusca può essere giustificata dal comportamento arrogante o illecito di alcuni che, nascondendosi biecamente dietro dei ” così fan tutti” piuttosto che ” in Italia le leggi non contano “, persistono nell’errare seppur consci di essere nel torto.
Gli esempi che mi vengono in mente sono riferiti al legal power e al self spotting.
Per essere competitivi sia in campo dx sia nel contesting è indubbio che le attrezzature siano l’elemento che più incide sul risultato finale unitamente alle capacità dell’operatore. Il mercato di oggi offre tutto quello che il radioamatore più esigente e benestante può desiderare compresi gli amplificatori lineari che hanno raggiunto ormai livelli di potenza simili a quelli delle emittenti broadcasting. Questa facilità di reperibilità ha comportato due fattori. Il primo è che un tempo oltre ad una soglia di potenza era necessario mettere in gioco l’autocostruzione che, come è noto, stimolava il radioamatore a non rimanere un utilizzatore ma ad essere un costruttore con conoscenze radiotecnico-elettroniche invidiabili. Il secondo è la diffusione sfrenata di questi giocattoli spara Kilowatt , perchè è di kilowatt che si parla, che assomiglia ad una squallida gara di virilità che non raramente finisce con lo svilire l’intera attività radioamatoriale. Chi possiede ed utilizza in modo non appropriato tali potenze viene preso da veri e propri deliri di onnipotenza sentendosi colui che tutto può e tutto decide nella frequenza. In realtà sono convinto che tutto questa amplificazione sia per sopperire la mancanza di cervello o gli evidenti problemi di inferiorità.
Per quanto riguarda i self spotters, ovvero le persone che incuranti del divieto si ostinano ad inondare di spot riferiti a se stessi o a team dei quali fanno parte, la situazione tende al grottesco. Questi personaggi vengono sistematicamente smascherati e giustamente messi alla pubblica gogna e qualsiasi tentativo di giustificazione risulta ridicolo e indiscutibilmente forzato. Problema secondario, ma non per questo poco grave, è che chi ha potere di ammonire o escludere questi bari dalle prossime competizioni pare faccia orecchio da mercante contribuendo così a fomentare chi ha comportamenti antisportivi creando una situazione di impunità nella quale rifugiarsi.
Non pretendo di far parte di un mondo idilliaco nel quale l’educazione sia alla base di chi ne fa parte ma provo stupore nel constatare che c’è chi è incurante di rendersi ridicolo perdendo la faccia per una manciata di punti in una competizione hobbistica.