Ieri sera ho rivisto volentieri il film Serpico con un giovane Al Pacino già decisamente magistrale nell’interpretare il poliziotto di origini italiane diventato il simbolo della lotta alla corruzione all’interno dei distretti della polizia statunitense.
Non voglio parlare del film in quanto non avrei le capacità di descrivere il valore etico che la pellicola con destrezza riesce a trasmettere. La riflessone invece volge su di un argomento attuale la cui italica indole ha trasformato in una legittimata abitudine: la corruzione.
E’ sorprendentemente fuori dal comune da parte di Serpico il non cedere alla tentazione, potenzialmente consentito dal “così fan tutti”, di intascare soldi sporchi mettendo la propria dignità ed il proprio coraggio in prima linea per estirpare questo male anche a rischio della propria vita.
E’ così rara questa forma di integrità morale? Penso di no ma il fatto che più mi disgusta è il vedere che dalla nostra classe politica vengono trasmessi esempi di onestà diametralmente opposti a quelli sostenuti con fierezza da uno sconosciuto ragazzo negli anni 70.
Non voglio parlare del film in quanto non avrei le capacità di descrivere il valore etico che la pellicola con destrezza riesce a trasmettere. La riflessone invece volge su di un argomento attuale la cui italica indole ha trasformato in una legittimata abitudine: la corruzione.
E’ sorprendentemente fuori dal comune da parte di Serpico il non cedere alla tentazione, potenzialmente consentito dal “così fan tutti”, di intascare soldi sporchi mettendo la propria dignità ed il proprio coraggio in prima linea per estirpare questo male anche a rischio della propria vita.
E’ così rara questa forma di integrità morale? Penso di no ma il fatto che più mi disgusta è il vedere che dalla nostra classe politica vengono trasmessi esempi di onestà diametralmente opposti a quelli sostenuti con fierezza da uno sconosciuto ragazzo negli anni 70.